Le 100 aziende più importanti di Girona, tra cui Globalimar Europa, restano ottimiste riguardo all'attuale contesto economico, nonostante l'impatto negativo della guerra in Ucraina, che ha influito drasticamente sui costi energetici delle materie prime. L'indagine sulle prospettive dell'indice Girona 100, S.A - preparato da KPMG con la collaborazione della Cambra de l'Empresa Familiar Chair dell'Università di Girona- è uno studio che mira ad analizzare la situazione attuale e le tendenze economiche e finanziarie della provincia di Girona a breve e medio termine, delle 100 aziende di Girona con il fatturato più alto.
Le aziende ritengono che, nel contesto attuale, vi siano alcune sfide da superare. Si osserva che l'aumento del costo delle materie prime è il problema più diffuso tra le aziende, condiviso da circa il 60% di imprenditori e manager. Seguono l'aumento del costo dell'energia (53%), la mancanza di personale qualificato e la difficoltà a trattenere i talenti (32%), la diminuzione della redditività (27%), l'incertezza legale o politica in generale (13 % ) o il calo dei consumi (10%).
La soluzione a questi problemi avviene, per il 51% degli intervistati, attraverso aiuti delle amministrazioni legati all'aumento dei prezzi dell'energia e delle materie prime, attraverso incentivi agli investimenti (42%), attraverso lo snellimento della burocrazia e la semplificazione fiscale (38% ), grazie a contratti di lavoro più semplici e flessibili (36%) e tasse più basse (33%). Indicano anche aiuti delle amministrazioni per finanziare progetti imprenditoriali attraverso fondi europei (27%).
La maggior parte degli uomini d'affari e manager di Girona assicura che nel 2021 il fatturato, il personale e l'attività all'estero sono aumentati. Nonostante ciò, le società della Girona 100, S.A. hanno visto una diminuzione del loro fatturato dopo undici anni consecutivi di crescita, con un calo del 2% rispetto al 2019.
Le aziende di Girona sono riuscite a riprendersi notevolmente dopo la pandemia, con ottimi risultati; per questo il 40% degli intervistati ha deciso di non effettuare aggiustamenti nel corso del 2022, questo, è ideale per pensare a progetti a medio termine, come migliorare la redditività o avanzare nella trasformazione digitale e organizzativa